Ho finito di scrivere l'intervento qui sotto e ho letto le letture del giorno. Sembra che ultimamente mi siano cucite addosso... E poi dicono che il Signore non si fa capire... ma più chiaro di così!!!
Ascoltate:
Prima Lettura Ef 2, 1-10
Ci ha risuscitati con Cristo e con lui ci ha fatti sedere nei cieli.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, voi eravate morti per le vostre colpe e i vostri peccati, nei quali un tempo viveste alla maniera di questo mondo, seguendo il principe delle potenze dell'aria, quello spirito che ora opera negli uomini ribelli.
Nel numero di quei ribelli, del resto, siamo vissuti anche tutti noi, un tempo, con i desideri della nostra carne, seguendo le voglie della carne e i desideri cattivi; ed eravamo per natura meritevoli d'ira, come gli altri.
Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati. Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù.
Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene.
Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha predisposto perché noi le praticassimo.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 99
Salvàti dall'amore, cantiamo un canto nuovo.
Acclamate al Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.
Riconoscete che il Signore è Dio;
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.
Varcate le sue porte con inni di grazie,
i suoi atri con canti di lode,
lodatelo, benedite il suo nome.
Buono è il Signore,
eterna la sua misericordia,
la sua fedeltà per ogni generazione.
Canto al Vangelo Cf Mt 6,19.20
Alleluia, alleluia.
Non accumulate tesori sulla terra, ma nel cielo,
perché è là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore.
Alleluia.
Vangelo Lc 12, 13-21
Quello che hai preparato di chi sarà?
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, uno della folla gli disse a Gesù: «Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni».
Disse poi una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e datti alla gioia. Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà?
Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio».
Sono sempre più convinta che SOLO L'AMORE RESTA!!!
20 ottobre 2008
Ogni tempo della nostra vita è abitato da Dio
Sono molto stanca fisicamente questi giorni e me ne sto spesso a casa, nel mio letto a pensare. Non è un bel periodo, questo lo so e lo sanno molti, ma da qualche giorno vedo un cambiamento nel mio modo di affrontare questa realtà che quasi con prepotenza prende forma intorno a me.
La domanda più frequente di una persona che soffre è 'perchè?'... E quante volte l'ho urlato in queste settimane lo sa solo Dio! Purtroppo (o perfortuna?) a questo grido non c'è una risposta, o per lo meno non ce n'è una che la persona sofferente possa accettare.
Riflettevo sulle parole che diventano automatismi, quando ti salutano e allegano al 'ciao' anche il 'come stai?', e li sono dolori perchè ti costringono a pensare... Come sto? Ma non si vede che mi reggo in piedi a mala pena? Che ho gli occhi gonfi e tristi? Che rido nervosamente e rispondo 'tutto bene...'?
Una domanda più stupida di questa non esiste perchè una persona che sta male non ti risponderà MAI mettendoti davanti il suo malessere! Eppure lo chiedo spesso anche io, 'come stai?', ma ogni volta smuove qualcosa dentro.
Una delle mie caratteristiche (di cui ho preso coscienza solo qualche mese fa) è saper stare nei problemi, tanto tempo, anche troppo! Senza risolverli. Me li trascino dietro con la falsa speranza che poi si dissolvano o si sistemino da soli. In ventidue anni ho accatastato tante situazioni che nel corso del tempo mi hanno portato ad avere rancore verso molti e mi hanno resa fragile e confusa.
Ora, nel momento di confusione esteriore, riaffiorano tutti insieme e pesano sulle mie piccole spalle inadatte a portarne tutto il peso. Non so perchè ma ho l'impressione, da sempre, di DOVERMI prendere responsabilità, di dover affrontare i problemi da sola per non essere di peso. Nel corso degli ultimi due anni più di qualcuno mi ha stravolto questo concetto dicendomi che ho un'idea un po' alterata di ciò che è mia responsabilità e di ciò che non spetta a me. Tuttavia solo da pochi giorni ne sono CONSAPEVOLE perchè c'ho sbattuto la testa ed ero sola, e da sola sono precipitata.
Ieri sera, ho seguito una trasmissione e una dottoressa diceva, riguardo a ragazze che soffrono di disturbi alimentari, che il difficile non è far recuperare loro il peso perduto e rimetterle in sesto fisicamente, ma è TOGLIERGLI UN'IDEA!
Ho pensato ai miei momenti e ho visto che nel dolore, quando la testa è pressata dallo stress e dalla paura, non si è capaci di mantenere un contatto con la realtà e si viaggia ricoprendosi di angoscia e aspettative tradite dalla vita. Ho visto e ho vissuto la totale debolezza di guardarsi allo specchio e dire 'non va tutto male, alzati dal letto e reagisci!' e non riuscire nemmeno a vestirsi per uscire di casa...
L'idea è una convinzione che non crolla alle parole degli altri (sia che te le dicano con le buone sia che te le dicano con le cattive), è uno stato di totale accondiscendenza alle proprie emozioni negative che senti tanto radicate da non provare nemmeno a curare perchè lo ritieni inutile. Ormai è così... Non ci posso fare niente...
Poi, nei momenti di lucidità, vedi che la realtà magari non è delle più rosee ma è vivibile, ti accorgi che la vita non è insopportabile e che le persone sono amiche e non nemiche.
Io non credo di essere caduta coscientemente nella morsa dell'IDEA, di avergli dato volutamente un'importanza tanto grande da avvolgere tutta la mia vita. Ma la mia vita cos'è? E' l'università? E' Federico? E' il mio corpo? E' la mia famiglia? la mia casa? il mio lavoro?
Perchè credo che a monte di tutto ci sia questo... il caricare di eccessiva importanza cose che non hanno il potere di rendermi felice. Il dare un giusto nome a ciò che mi circonda.
Me ne sono accorta quando qualcuno mi ha detto 'guardati intorno, amami, fallo uno sforzo per uscire da te, ci sono anche io!'
Già perchè la sofferenza ti piega e ti rende immensamente EGOCENTRICO.
Il centro, eccolo il problema (credo) di tanti pesi. Io non sono capace, io non sono all'altezza, io mi impegno e non ci riesco, io, io, io.
IO NON HO IL CONTROLLO su nessuna delle cose che vivo! E questa cosa mi ha fatto disperare perchè in me sotto sotto c'è il desiderio di gestire tutto quanto, di dare una direzione alle cose e alle persone e vedere che non ci sono riuscita mi ha fatto impazzire.
Il controllo è una sfida e, fidatevi, ne usciamo perdenti. La vita è un'altra cosa ma prima di tutto è un DONO.
Da cristiana il mio desiderio più grande è da sempre quello di amare. Capire che in me è avvenuto tutto questo mi ha profondamente scandalizzato perchè è lontanissimo dalla vita che ho scelto eppure se ci sono arrivata vuol dire che la mia sofferenza ha un senso.
Quale? Io non lo so. Ieri nelle letture il Signore ricorda che lui è Dio e non ve n'è altro! Mi ha dato un nome perchè mi ama e questo nome me l'ha dato per ricordarmi anche che io non sono Dio ma sono creatura. Non ho il potere di controllare le cose e di trattenerle perchè non sono onnipotente.
La vita mia ora è diversa? La mia realtà è più bella? I miei problemi sono spariti? Assolutamente no... E' esattamente come prima, con la differenza sostanziale che adesso al centro scelgo di nuovo di mettere Dio e non me, l'università, il lavoro.
Fede mi ripete spesso che combattere le cose che non ci piacciono è faticoso e ci fa sperimentare l'impossibilità di cambiarle. Quando una certa realtà non ci piace, invece di combatterla possiamo amarla. Ieri riflettevamo sul fatto che l'uomo è uno che ama, sennò non cammina. Ma nessuno nasce imparato e la vita è in movimento proprio perchè è un costante imparare ad amare!
No, non mi è cambiata la vita, ma ho ricevuto tanta pace pensando a questo che mi ha anche liberato da responsabilità che non sono mie (date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio!)... Che cosa penso di ciò che mi è capitato... Penso che ora sia un'occasione di conversione molto forte e più consapevole. Penso che dopo tanto tempo di stasi ho ricominciato ad imparare l'amore. Penso di farmi aiutare per gestire ciò che posso gestire di me ma penso che per il resto solo Dio ci rende davvero liberi. Penso che riscoprirsi creature ci aiuti a vedere la realtà per quella che è. Penso a me con tenerezza e rispetto la sofferenza degli altri accettando che non sono io a guarirla. Penso che tutto quello che ho vissuto non era e non è necessario, ma come so che è successo so anche che sono stata salvata ancora una volta e questo è più concreto di mille parole!
E ho pensato di scrivere non tanto per aiutare qualcuno ma per condividere, per alleggerirmi di quell'esperienza che già affido ogni giorno nella preghiera.
La perdita della speranza è l'effetto più grave, secondo me, del dolore. Con gioia lascio scritta una piccola riflessione che ho trovato provvidenzialmente su un libretto che avevo.
Non posso controllare la mia vita ma posso SCEGLIERE di avere fiducia e speranza in Dio e potare i rami che mi ostacolano dall'obiettivo e dal senso di tutta la mia esistenza: l'amore.
Si scopre il Signore non solo nella memoria della nostra storia, ma anche la dove sembra essere assente: nei luoghi della povertà altrui e delle ferite della nostra vita. Qui l'annuncio di Paolo acquista una bellezza particolare:
"TUTTO CONCORRE AL BENE DI COLORO CHE AMANO DIO"
mari
La domanda più frequente di una persona che soffre è 'perchè?'... E quante volte l'ho urlato in queste settimane lo sa solo Dio! Purtroppo (o perfortuna?) a questo grido non c'è una risposta, o per lo meno non ce n'è una che la persona sofferente possa accettare.
Riflettevo sulle parole che diventano automatismi, quando ti salutano e allegano al 'ciao' anche il 'come stai?', e li sono dolori perchè ti costringono a pensare... Come sto? Ma non si vede che mi reggo in piedi a mala pena? Che ho gli occhi gonfi e tristi? Che rido nervosamente e rispondo 'tutto bene...'?
Una domanda più stupida di questa non esiste perchè una persona che sta male non ti risponderà MAI mettendoti davanti il suo malessere! Eppure lo chiedo spesso anche io, 'come stai?', ma ogni volta smuove qualcosa dentro.
Una delle mie caratteristiche (di cui ho preso coscienza solo qualche mese fa) è saper stare nei problemi, tanto tempo, anche troppo! Senza risolverli. Me li trascino dietro con la falsa speranza che poi si dissolvano o si sistemino da soli. In ventidue anni ho accatastato tante situazioni che nel corso del tempo mi hanno portato ad avere rancore verso molti e mi hanno resa fragile e confusa.
Ora, nel momento di confusione esteriore, riaffiorano tutti insieme e pesano sulle mie piccole spalle inadatte a portarne tutto il peso. Non so perchè ma ho l'impressione, da sempre, di DOVERMI prendere responsabilità, di dover affrontare i problemi da sola per non essere di peso. Nel corso degli ultimi due anni più di qualcuno mi ha stravolto questo concetto dicendomi che ho un'idea un po' alterata di ciò che è mia responsabilità e di ciò che non spetta a me. Tuttavia solo da pochi giorni ne sono CONSAPEVOLE perchè c'ho sbattuto la testa ed ero sola, e da sola sono precipitata.
Ieri sera, ho seguito una trasmissione e una dottoressa diceva, riguardo a ragazze che soffrono di disturbi alimentari, che il difficile non è far recuperare loro il peso perduto e rimetterle in sesto fisicamente, ma è TOGLIERGLI UN'IDEA!
Ho pensato ai miei momenti e ho visto che nel dolore, quando la testa è pressata dallo stress e dalla paura, non si è capaci di mantenere un contatto con la realtà e si viaggia ricoprendosi di angoscia e aspettative tradite dalla vita. Ho visto e ho vissuto la totale debolezza di guardarsi allo specchio e dire 'non va tutto male, alzati dal letto e reagisci!' e non riuscire nemmeno a vestirsi per uscire di casa...
L'idea è una convinzione che non crolla alle parole degli altri (sia che te le dicano con le buone sia che te le dicano con le cattive), è uno stato di totale accondiscendenza alle proprie emozioni negative che senti tanto radicate da non provare nemmeno a curare perchè lo ritieni inutile. Ormai è così... Non ci posso fare niente...
Poi, nei momenti di lucidità, vedi che la realtà magari non è delle più rosee ma è vivibile, ti accorgi che la vita non è insopportabile e che le persone sono amiche e non nemiche.
Io non credo di essere caduta coscientemente nella morsa dell'IDEA, di avergli dato volutamente un'importanza tanto grande da avvolgere tutta la mia vita. Ma la mia vita cos'è? E' l'università? E' Federico? E' il mio corpo? E' la mia famiglia? la mia casa? il mio lavoro?
Perchè credo che a monte di tutto ci sia questo... il caricare di eccessiva importanza cose che non hanno il potere di rendermi felice. Il dare un giusto nome a ciò che mi circonda.
Me ne sono accorta quando qualcuno mi ha detto 'guardati intorno, amami, fallo uno sforzo per uscire da te, ci sono anche io!'
Già perchè la sofferenza ti piega e ti rende immensamente EGOCENTRICO.
Il centro, eccolo il problema (credo) di tanti pesi. Io non sono capace, io non sono all'altezza, io mi impegno e non ci riesco, io, io, io.
IO NON HO IL CONTROLLO su nessuna delle cose che vivo! E questa cosa mi ha fatto disperare perchè in me sotto sotto c'è il desiderio di gestire tutto quanto, di dare una direzione alle cose e alle persone e vedere che non ci sono riuscita mi ha fatto impazzire.
Il controllo è una sfida e, fidatevi, ne usciamo perdenti. La vita è un'altra cosa ma prima di tutto è un DONO.
Da cristiana il mio desiderio più grande è da sempre quello di amare. Capire che in me è avvenuto tutto questo mi ha profondamente scandalizzato perchè è lontanissimo dalla vita che ho scelto eppure se ci sono arrivata vuol dire che la mia sofferenza ha un senso.
Quale? Io non lo so. Ieri nelle letture il Signore ricorda che lui è Dio e non ve n'è altro! Mi ha dato un nome perchè mi ama e questo nome me l'ha dato per ricordarmi anche che io non sono Dio ma sono creatura. Non ho il potere di controllare le cose e di trattenerle perchè non sono onnipotente.
La vita mia ora è diversa? La mia realtà è più bella? I miei problemi sono spariti? Assolutamente no... E' esattamente come prima, con la differenza sostanziale che adesso al centro scelgo di nuovo di mettere Dio e non me, l'università, il lavoro.
Fede mi ripete spesso che combattere le cose che non ci piacciono è faticoso e ci fa sperimentare l'impossibilità di cambiarle. Quando una certa realtà non ci piace, invece di combatterla possiamo amarla. Ieri riflettevamo sul fatto che l'uomo è uno che ama, sennò non cammina. Ma nessuno nasce imparato e la vita è in movimento proprio perchè è un costante imparare ad amare!
No, non mi è cambiata la vita, ma ho ricevuto tanta pace pensando a questo che mi ha anche liberato da responsabilità che non sono mie (date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio!)... Che cosa penso di ciò che mi è capitato... Penso che ora sia un'occasione di conversione molto forte e più consapevole. Penso che dopo tanto tempo di stasi ho ricominciato ad imparare l'amore. Penso di farmi aiutare per gestire ciò che posso gestire di me ma penso che per il resto solo Dio ci rende davvero liberi. Penso che riscoprirsi creature ci aiuti a vedere la realtà per quella che è. Penso a me con tenerezza e rispetto la sofferenza degli altri accettando che non sono io a guarirla. Penso che tutto quello che ho vissuto non era e non è necessario, ma come so che è successo so anche che sono stata salvata ancora una volta e questo è più concreto di mille parole!
E ho pensato di scrivere non tanto per aiutare qualcuno ma per condividere, per alleggerirmi di quell'esperienza che già affido ogni giorno nella preghiera.
La perdita della speranza è l'effetto più grave, secondo me, del dolore. Con gioia lascio scritta una piccola riflessione che ho trovato provvidenzialmente su un libretto che avevo.
Non posso controllare la mia vita ma posso SCEGLIERE di avere fiducia e speranza in Dio e potare i rami che mi ostacolano dall'obiettivo e dal senso di tutta la mia esistenza: l'amore.
Si scopre il Signore non solo nella memoria della nostra storia, ma anche la dove sembra essere assente: nei luoghi della povertà altrui e delle ferite della nostra vita. Qui l'annuncio di Paolo acquista una bellezza particolare:
"TUTTO CONCORRE AL BENE DI COLORO CHE AMANO DIO"
mari
3 ottobre 2008
Una giornata a Subiaco
Ieri, 2 ottobre 2008, ci siamo presi una giornata di riposo e di divertimento... Festeggiare così i nostri primi nove mesi è stato bello! Dedicarci del tempo, conoscere nuove cose insieme... e prenderci cura l'uno dell'altro nelle piccole cose.
Ecco l'album del nostro splendido soggiorno nella cittadina di Subiaco.
Iniziamo la giornata con l'esplorazione... ehm... vabè, facendoci gli auguri...
E via per il nostro viaggio più assonnati e perplessi che interessati
Ecco Fede che cammina solitario verso il Sacro Speco
Una bella foto insieme prima di entrare ci sta sempre... cheese!
Pax: davanti all'abbazia
Il magnifico panorama e i monti intorno
Noi in giro per l'abbazia di San Benedetto
Verso il monastero di Santa Scolastica
Percorrendo TUTTA la via dei prati arriviamo al Monte Livata (e meno male che dovevamo solo cercare un posticino dove mangiare...)
Ci sistemiamo per pranzare tra le montagne
In giro per il Monte Livata (in realtà stavamo cercando un posto per andare in bagno...)
Una breve sosta in macchina dopo il pranzo
Il laghetto sotto il ponte di San Francesco
Il bellissimo ponte medievale
Il convento fracascano
Come Giulietta sulla balconata del convento
Una signora è passata è ha fatto: 'uhhh guarda San Francesco!!!'
In giro per Subiaco
La cattedrale di Sant'Andrea
Ecco il flash assassino e la smorfia di Fede
Io & Te
Il lieto fine
Ecco l'album del nostro splendido soggiorno nella cittadina di Subiaco.
L'arrivo alle 8.30 della mattina (bellissimo il secchione vicino alla segnalazione della località!)
Iniziamo la giornata con l'esplorazione... ehm... vabè, facendoci gli auguri...
E via per il nostro viaggio più assonnati e perplessi che interessati
Ecco Fede che cammina solitario verso il Sacro Speco
Una bella foto insieme prima di entrare ci sta sempre... cheese!
Pax: davanti all'abbazia
Il magnifico panorama e i monti intorno
Noi in giro per l'abbazia di San Benedetto
Verso il monastero di Santa Scolastica
Percorrendo TUTTA la via dei prati arriviamo al Monte Livata (e meno male che dovevamo solo cercare un posticino dove mangiare...)
Ci sistemiamo per pranzare tra le montagne
In giro per il Monte Livata (in realtà stavamo cercando un posto per andare in bagno...)
Una breve sosta in macchina dopo il pranzo
Il laghetto sotto il ponte di San Francesco
Il bellissimo ponte medievale
Il convento fracascano
Come Giulietta sulla balconata del convento
Una signora è passata è ha fatto: 'uhhh guarda San Francesco!!!'
In giro per Subiaco
La cattedrale di Sant'Andrea
Ecco il flash assassino e la smorfia di Fede
Io & Te
Il lieto fine
Il nostro viaggetto è stato davvero divertente, soprattutto grazie a Federico che mi ha donato delle chicche da ricordare! Ecco un piccolo assaggio:
"Ma quindi...San Francesco e San Benedetto che rapporti avevano?" chiede Fede al monaco dell'abbazia... e lui: "Mah diciamo che è un po' difficile visto che hanno 7 secoli di differenza..."
Al monastero di Santa Scolastica (nel quale però Santa Scolastica NON E' MAI STATA!!!) abbiamo visitato i chiostri e la basilica neoclassica che è stata costruita sotto quella antica gotica. Ad accompagnarci è stata una guida che ci ha anche mostrato la salma imbalsamata della patrona di Subiaco, Santa Chelidonia. Federico si avvicina e con voce stupita esclama: "Ma questa suora ha il pizzetto!!! Ti giuro, c'ha la barba e i baffi!!!"
Usciti dalla messa ne convento di San Francesco ci facciamo le foto dentro una finestrella nelle mura. Federico si mette in posa con le mani giunte e gli occhi al cielo e passa una signora... "Uhhh, guarda, c'è San Francesco!!!" (tutto questo è testimoniato da una foto...)
Entriamo in una salumeria per comprare qualche prodotto tipico del posto e Fede, indicando le salsiccette, se ne esce: "Scusi mi da quel salamino? Uno solo grazie!"
Mentre cerchiamo un posto dove mangiare vediamo delle insegne con scritto 'via dei parchi'... Allora Fede abbassa il finestrino e chiede a un passante: "Scusi ma perchè la via dei parchi si chiama così?" E il gentile signore: "Beh forse perchè ci sono i parchi?!..."
- in realtà seguendo quella via siamo arrivati, dopo 40 minuti, al Monte Livata... e di parchi non c'era traccia-
Tornati a casa facciamo le ultime foto in macchina, faccio a Fede: "Dai mettiti in posa per l'ultima foto" Lui si prepara e mentre la scatto esce un flash 'molto' luminoso... Ha fatto una smorfia che non vi potete perdere... è nell'album!!!
Grazie amore mio per la splendida giornata! Ti amoooooooooooooooooooooooooooo!!!
mari
"Ma quindi...San Francesco e San Benedetto che rapporti avevano?" chiede Fede al monaco dell'abbazia... e lui: "Mah diciamo che è un po' difficile visto che hanno 7 secoli di differenza..."
Al monastero di Santa Scolastica (nel quale però Santa Scolastica NON E' MAI STATA!!!) abbiamo visitato i chiostri e la basilica neoclassica che è stata costruita sotto quella antica gotica. Ad accompagnarci è stata una guida che ci ha anche mostrato la salma imbalsamata della patrona di Subiaco, Santa Chelidonia. Federico si avvicina e con voce stupita esclama: "Ma questa suora ha il pizzetto!!! Ti giuro, c'ha la barba e i baffi!!!"
Usciti dalla messa ne convento di San Francesco ci facciamo le foto dentro una finestrella nelle mura. Federico si mette in posa con le mani giunte e gli occhi al cielo e passa una signora... "Uhhh, guarda, c'è San Francesco!!!" (tutto questo è testimoniato da una foto...)
Entriamo in una salumeria per comprare qualche prodotto tipico del posto e Fede, indicando le salsiccette, se ne esce: "Scusi mi da quel salamino? Uno solo grazie!"
Mentre cerchiamo un posto dove mangiare vediamo delle insegne con scritto 'via dei parchi'... Allora Fede abbassa il finestrino e chiede a un passante: "Scusi ma perchè la via dei parchi si chiama così?" E il gentile signore: "Beh forse perchè ci sono i parchi?!..."
- in realtà seguendo quella via siamo arrivati, dopo 40 minuti, al Monte Livata... e di parchi non c'era traccia-
Tornati a casa facciamo le ultime foto in macchina, faccio a Fede: "Dai mettiti in posa per l'ultima foto" Lui si prepara e mentre la scatto esce un flash 'molto' luminoso... Ha fatto una smorfia che non vi potete perdere... è nell'album!!!
Grazie amore mio per la splendida giornata! Ti amoooooooooooooooooooooooooooo!!!
mari
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