18 novembre 2010

Cuore Sacro


Mi sono accorta di avere un cuore oggi, grazie alla fatica! Perchè stavo correndo e batteva, batteva, batteva. Ho un cuore anche io, ce l'ho ancora. E sa battere forte, si fa sentire, ama e soffre, ma batte.
Ora però è il momento di amare in silenzio... nel riposo...

Ricontattare il proprio cuore e rivivere in ogni battito quell'amore grande che c'è anche quando non si sente, che ama le profondità.

m.






12 novembre 2010

Cosa sei disposto a perdere?



Un anno di cammino e sono al punto di partenza. Ora.
Cosa sei disposto a perdere?
- L'orgoglio?
Lo so che è difficile guardare una situazione e accettare in qualche modo di aver fallito, di non aver amato e di trovarsi con un pugno di sabbia in mano, che cade anche. Poco a poco.
Cosa sei disposto a perdere?
- La stima?
A volte si nega di aver perso e a volte, peggio, ci si ostina a non voler perdere. Niente di sè.
Cosa sei disposto a perdere?
- L'idea di perfezione?
Quando è un pezzo di cuore ad abbandonarti, e non riesci ad accettare di vivere senza quel pezzetto. E un piccolo pezzo diventa tutto facendoti perdere la visione reale.
Cosa sei disposto a perdere?
- Il possesso?
Pensare di essere vincenti. Rispondere di non aver paura, di uscire da una situazione di evidente cambiamento con orgoglio, senza ferite.
Cosa sei disposto a perdere?
- La forza?
Sapere di affrontare una lunga notte ed equipaggiarsi per una battaglia contro il mondo. L'inadeguatezza dei mezzi e la sproporzione delle reazioni.
Cosa sei disposto a perdere?
- L'integrità agli occhi degli altri?
La verità è che non me ne frega niente deglie 'altri' in questa situazione. Difendo il mio diritto alla vita, la mia amabilità che è stata compromessa concretamente.
E se scavi a fondo in una ferita che è già profonda non puoi che arrivare all'intima paura di perdere...
Me ne sono accorta quando, per l'ennesima volta, ho cercato di difendermi di fronte a una situazione in cui mi ostino a non voler perdere.
Forse che perdere significhi essere meno? Meno bello, meno figo, meno bravo, meno santo, meno rispettabile e rispettato?
E se anche fosse, io chi devo ascoltare? Chi devo seguire? A chi devo dedicare i miei sforzi?
Credo che se non accetterò di dover perdere la voglia di guadagnarmi la vita con mezzucci pur di uscire vincente... non vivrò mai serena.
Chè alla fine si vive per dare, non per trattenere.
Accettiamo allora di aver 'perso' due anni di vita.
La stima dei genitori.
L'amore di una persona.
Un'angolo di cuore.
L'orgoglio.
La sicurezza.
La forza.
Cade tutto, si sente la paura, ma alla fine non ha senso vivere per prendere e accumulare perchè, quando sei vicino alla fine, questa roba ti schiaccia non ti libera e ti lascia solo morendo con te.

"Ragazzi, io andrò in pensione tra pochi giorni, ma mi piace insegnare e penso che farò altre lezioni perchè queste conoscenze che ho acquisito sono preziose e vanno trasmesse! Non ha senso che io me le tenga per me. Ognuno deve fare esperienza e poter attingere dall'esperienza degli altri." (l'insegnante della scuola che frequento, il primo giorno.)

m.



7 novembre 2010

Ho un vuoto d'aria nella gola e non riesco a dire

Il mio farmi da parte, nel silenzio e nel rispetto ma pur sempre nel dolore, ha fatto bene a qualcuno...
Mi fa tenerezza vedere l'euforia, sapere che ci si rifugia negli astratti pensieri pur di non sentire il cuore.
E che sia io la 'beneficiaria' oltre che la causa di tale fuga dal reale. In qualsiasi modo la giri la responsabilità è la mia. Vero? Non c'è assenza più densa e grigia.
Ho la nausea.



-E vorrei poterti dire che son stanca da morire. E non voglio più restare, almeno lasciami il perdono di un singhiozzo e non di un pianto. IO NON SO GRIDARE, canto.-