E poi c'è la notte, che tutto è più gonfio. Il pianto, la rabbia, l'incomprensione.
E poi c'è la consapevolezza di non essere ancora in se' stessi, di essere schiavi di quella che chiamiamo la nostra libertà.
La testa, gonfia. La pancia, gonfia. L'incapacità.
Vorrei vomitarti, aria, che occupi lo spazio dell'amore. Che rubi la scena a una richiesta di senso molto più consistente, densa.
Non si parla la notte. La notte si medita e si ringrazia.
Non si piange la notte. La notte ci si arrende e si chiudono gli occhi sulle fragilità.
L'amore caccia il buio. E muove il sole.
m.