13 aprile 2010

ll profeta ferito

Non sai quanto io mi senta vicina a te, quanto io abbia bisogno di te, di quello che sei stato e che per me sei.
Mi comprenderesti perfettamente se fossi qui. Capiresti e ameresti i dolori che io combatto da sempre. Li ameresti infinitamente e mi stai insegnando ad amarli, a non evitarli e a non contrastarli. 
Siamo feriti, questa è la reatlà. 
Ascoltandoti, quell'ombra oscura che torna a farmi visita di tanto in tanto, come a te, assume una forma meno terrificante, meno oppressiva, meno definitiva.
Tu, le lacrime sprecate per imparare a convivere con quest'ombra oscura, le conosci bene, sai la fatica e conosci con quanta tenerezza ci si torni ad amare. Ogni volta.
Tu sei il mio profeta.
Grazie Henri.

m.

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