24 giugno 2010

Aridità Verde

Com'è dolce avere dei fratelli. Sentire restituita una carezza, dopo tempo che è stata rubata. 
Provare sollievo vedendo che, nell'aridità profonda dell'anima, tra le crepe del cuore c'è ancora vita, colore!
I fratelli, gli amici sono il segno evidente dell'amicizia di Dio che porta il colore, il profumo, il sollievo nell'arida terra di un essere umano indurito e spezzato dalla sofferenza.
Grazie fratelli, grazie amici...


mari








19 giugno 2010

Sconosciuti

Mi sembra strano, assurdo.
Ormai non so più niente.
E pensare che sei l'unico che ho conosciuto davvero,
e forse l'ultimo.

m.


10 giugno 2010

La fine è l'evento più naturale che ci sia


Ieri è finito un altro importante percorso della mia vita. Capisco sempre di più come la crescita emerga alla coscienza soltanto dopo che si è messa la parola FINE a un'esperienza...
Fine... Non è una cosa tanto spaventosa. Dopo una fine c'è un inizio, collegato o meno ai precedenti fatti o relazioni.
La fine di qualcosa ti permette di non essere ciclico credo, di non andare avanti per abitudine o rimanere bloccato nelle tue strategie.
Esattamente un anno fa, in quel posto che ieri ho "finalmente" salutato (non DEFINITIVAMENTE), ho iniziato a porre fine a molte cose.
E durante questi mesi ho deciso di chiudere con le mie zavorre nella speranza di creare qualcosa di rinnovato, con chi me lo ha permesso, e qualcosa di completamente nuovo, perdendo affetti ma anche parti di me egoistiche.
Come dire, la nostra vita passa attraverso molti punti, e non si ferma... E' importante capire che non possiamo trattenere le persone, le situazioni, i luoghi. C'è una dimensione temporanea che si può accettare o subire.
Con ieri si è chiuso questo cerchio, si è concluso il periodo di semina nel pianto, di elaborazione dei lutti.
Sono profondamente grata per l'esperienza di Sezze che, nella fatica e nel dolore della scoperta dei miei limiti, mi ha dato davvero molto. Mi ha fatto diventare più me stessa!
Inizio a intravedere la forza di una grazia che è incomprensibile per me ma ha agito nonostante tutto. 
Le persone che ho lasciato in questo tempo sono parte di quella crescita che è avvenuta in me quasi in maniera inconsapevole, sono ormai parte di me. 
Ma è venuto il momento di dire la parola fine. E di credere che possa non essere definitiva.

m.

4 giugno 2010

Nessun riposo può essere un riposo da se stessi

Sento il bisogno irrefrenabile di scrivere... ma devo studiare!



"Penso alle vacanze con tutto il disperato desiderio che ha per la riva lontana un uomo che sta affogando. Non so quanto posso sopportare questa attesa e tuttavia nello stesso tempo so che quella vacanza non sarebbe un bene per me adesso. Non c'è riposo per me da nessuna parte finchè porto il tormento dentro me stessa."

Signora Cam, io ti devo molto...

m.

3 giugno 2010

Take it easy

Eccomi, il fiato sul collo...
Mi ricordo che quando ho fatto la maturità passavo le mie giornate a guardare fuori dalla finestra. Non studiavo mai e le rare volte che lo facevo non ero per niente concentrata!
La mia testa era altrove, decisamente da un'altra parte. Pensavo a quella che era, allora, la mia ragione di vita; una relazione d'amore... che poi amore non era...
Eppure m'ero fissata. No dico, avevo la maturità. Qualsiasi adolescente con un minimo di buonsenso si metterebbe a studiare come un pazzo. Io no, io fantasticavo, sognavo, aspettavo, mi illudevo.
Devo dire che, nonostante l'esito della relazione e un 75 striminzito all'esame, non me ne sono mai pentita.
Ma ci ho ragionato su. Ho ragionato sul fatto che lo studio era il mio unico dovere in quel momento e non sono stata capace di conciliarlo con l'altro affare. Tra l'altro sono passata per una grande delusione... Mettermi sui libri era un enorme peso perchè dentro avevo la morte. Voi riuscireste a concentrarvi con i pensieri e i dubbi che vi logorano?
Ossignore mi sembra di non essere cambiata per niente. Ho un esame in vista, poco tempo per prepararlo, una gran delusione e un umore decisamente triste. 
Gli ingredienti ci sono tutti.
Ma io, ORA, ho capito il mio blocco; ho le spalle forti per una delusione di questa portata; posso decidere di fare uno sforzo per il mio bene e per il mio futuro. Perchè di uno sforzo si tratta...
Io oggi so che la mia ragione di vita non è più quella di una volta.
Mi fa sorridere questa coincidenza di eventi a distanza di anni.
Certo è che adesso non mi devo impegnare a costruire niente se non me stessa, quindi metà lavoro è fatto!
Non devo strisciare per chiedere scusa a nessuno.
Non devo prendermi responsabilità che non sono mie.
Insomma, posso anche smettere di fare la mamma! 

Sàlut

m.