Ieri è finito un altro importante percorso della mia vita. Capisco sempre di più come la crescita emerga alla coscienza soltanto dopo che si è messa la parola FINE a un'esperienza...
Fine... Non è una cosa tanto spaventosa. Dopo una fine c'è un inizio, collegato o meno ai precedenti fatti o relazioni.
La fine di qualcosa ti permette di non essere ciclico credo, di non andare avanti per abitudine o rimanere bloccato nelle tue strategie.
Esattamente un anno fa, in quel posto che ieri ho "finalmente" salutato (non DEFINITIVAMENTE), ho iniziato a porre fine a molte cose.
E durante questi mesi ho deciso di chiudere con le mie zavorre nella speranza di creare qualcosa di rinnovato, con chi me lo ha permesso, e qualcosa di completamente nuovo, perdendo affetti ma anche parti di me egoistiche.
Come dire, la nostra vita passa attraverso molti punti, e non si ferma... E' importante capire che non possiamo trattenere le persone, le situazioni, i luoghi. C'è una dimensione temporanea che si può accettare o subire.
Con ieri si è chiuso questo cerchio, si è concluso il periodo di semina nel pianto, di elaborazione dei lutti.
Sono profondamente grata per l'esperienza di Sezze che, nella fatica e nel dolore della scoperta dei miei limiti, mi ha dato davvero molto. Mi ha fatto diventare più me stessa!
Inizio a intravedere la forza di una grazia che è incomprensibile per me ma ha agito nonostante tutto.
Le persone che ho lasciato in questo tempo sono parte di quella crescita che è avvenuta in me quasi in maniera inconsapevole, sono ormai parte di me.
Ma è venuto il momento di dire la parola fine. E di credere che possa non essere definitiva.
m.
1 commento:
mari..... ho voluto leggere qualcosa di ciò che scirvi, ma grazie a Dio che mi ha dato questa voglia perché così non mi ha fatto perdere una occasione simile, che è sentire un cuore trascritto così con chiarezza. che finezza. veramente auguri per la missione compiuta.cioé le cose elabotrate dentro di te. fine e avvento.
a presto
william
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