31 dicembre 2011

Posso dire una cosa?

Oggi stavo beatamente finendo di fare dei regalini hand made per alcuni amici. Dipingo, scrivo, incollo... Entra mio fratello in camera per l'ennesima volta. A quel punto si era deciso a scrivere la letterina alla befana. Si mette a un angolo della scrivania e SBEM! fa cadere la pianta grassa con tutto il vasetto decorato meticolosamente a mano dieci minuti prima. Mille pezzi di coccio. Ho sbroccato. Ma questa non è la parte più importante... La cosa da sottolineare è la riflessione che ne è scaturita pochi istanti dopo (quando i miei occhi erano rientrati nelle orbite, le vene riprendevano il loro posto e i nervi sventolavano bandiera bianca). Tutto l'anno è stato così... Hai una cosa da fare, ti applichi per farla, l'imprevisto di turno ti manda tutto a monte! E... sorpresa! Non è stata una prerogativa del 2011 questa, oh no, avviene più o meno tutti gli anni. Per me questo passaggio netto da un anno a un altro non ha senso. Mi sveglierò domenica sapendo di fare un passo e poi un altro e un altro ancora, come sempre. I bilanci li faccio più o meno ogni volta che 'mi si rompe un vaso appena decorato minuziosamente', e succede spesso... Però posso dire una cosa? Quegli occhioni azzurri di mio fratello che ha appena combinato una delle sue non mi fanno rimanere nella collera più di tanto. Oggi si parlava dei tempi fissati (non sempre da noi). E' possibile che si passi una vita a costruire qualcosa che vedremo realizzata solo tra molti anni  come l'autostima, l'equilibrio, la pazienza, anche una casa perchè no (di questi tempi!)... Se proprio devo augurarmi qualcosa voglio che sia consapevolizzare questo: ciò che si rompe può essere ricostruito meglio. 

2 commenti:

Unknown ha detto...

Sono d'accordo perfettamente con te.. non si può stabilire una rotta perfetta a priori negli accadimenti della nostra vita. Le difficoltà sono occasioni per coltivare nella nostra carne ciò che vogliamo portare avanti con le nostre convinzioni o progetti. Progetti che come le onde del mare ci spingono e che continueranno a frangersi sulle rocce onda dopo onda ma sempre per poi portarci nella spiaggia di destinazione con il giusto percorso.

Per rimanere in tema marinaresco cito "Le Navi" di Silvestri

"ci ritroveremo
a fare vecchi errori,
ma solo per scoprire
di essere migliori".


Augusto

Maria Laura ha detto...

che bella questa canzone! sei proprio un amico saggio...